Bisignani però, assistito dagli avvocati Lattanzi e Pirolo, ha fatto sapere che non ci sarà. Papa invece non potrà scegliere, sarà trasferito direttamente dal padiglione Firenze in aula. Il tribunale deciderà se il deputato sarà in gabbia, in manette o accanto ai legali. Una cosa è certa, non ci saranno immagini da commentare, il presidente del collegio Vincenzo Lomonta ha vietato l’accesso a fotografi e tv.
Il processo istituito dai pm Woodcock e Greco, si celebra quindi con rito immediato come richiesto dalla Procura. Bisignani dovrà difendersi da tre ipotesi di favoreggiamento per informazioni su indagini giudiziarie ricevute da Papa. Quest’ultimo avrebbe ottenuto dal lobbista la promessa di un intervento decisivo presso Denis Verdini per la candidatura in Parlamento.
Papa dovrà rispondere anche di corruzione, concussione ed estorsione per aver ricattato alcuni imprenditori. Secondo l’accusa, il parlamentare spillava favori e regali in cambio di protezione per presunte indagini giudiziarie. Le tre vittime dei reati potrebbero costituirsi parte civile.
L’accusa chiederà di sentire 25 testimoni, tra i quali il deputato del Pdl Marco Milanese, indagato in un’altra inchiesta. Papa invece, difeso dagli avvocati D’Alise e Di Casola, ha indicato 150 testi. Tra questi il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, il presidente del Copasir Massimo d’Alema e esponenti di vertice dei servizi segreti. Solo cinque, infine, i testi indicati da Bisignani, fra i quali il manager Lorenzo Borgogni, l’imprenditore Stefano Bondanini e la commercialista Stefania Tucci. Le loro vicende erano al centro delle informazioni girate da Papa al lobbista.
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